La mia intervista della settimana: Maurizio Tricarico, General manager di Consulting Valley

Ci descriva chi è oggi Maurizio Tricarico e che percorso ha fatto per arrivare a essere quello che è oggi

Maurizio Tricarico o “Maurice” come mi chiamano i più intimi in giro per il mondo è ancora un grande appassionato del proprio lavoro che negli ultimi anni ha assunto quasi una missione strategica e di grande supporto per chi è imprenditore e chi gestisce l’impresa. Sono felice di avere oggi una posizione di grande valenza e di valore. Ho avuto la fortuna di aver vissuto un percorso formativo speciale e di essere nato in una famiglia davvero unica e unita che se anche per poco tempo è riuscita a trasmettermi valori importanti tra cui rispetto ed educazione che sono alla base della mia persona. Il mio motto è che: “Per noi il Cliente è Patrimonio, quindi gli devi rispetto.” La mia estrazione è stata da subito commerciale, dopo un periodo di palestra formativa in una delle più prestigiose multinazionali Americane Browing Group e Brunswick Marine Group che mi hanno dato le basi del mio lavoro, successivamente migliorato con il mio passaggio nel settore IT, prima con HP CO|Create, Dassault Technologies, Autodesk fino ad arrivare ai Servizi e Soluzioni dell’era contemporanea che ci hanno portato nella community Valley che io definisco migliore sul mercato per le soluzioni uniche che proponiamo alle imprese.

Abbiamo costruito una squadra di professionisti al TOP e che con la stessa passione e professionalità del sottoscritto intervengono dove c’è da rinnovare o migliorare il percorso professionale di un’azienda mettendosi in gioco con la loro esperienza professionale. E’ davvero per me un grande onore essere il General Manager di consulting Valley.

Quando è partito si aspettava di arrivare dove è ora?

Aver fatto l’anno di leva nei carabinieri è stato per me un altro passaggio di grande formazione e responsabilità che ancora oggi mi porta ad avere più rispetto delle posizioni e gerarchie. L’ingresso poi nel mondo del lavoro mai mi faceva pensare che gli anni successivi o per meglio dire recenti sarebbero stati così difficili sia a livello sociale che professionale anche perché nel 2008 in poi c’è stata una forte contrazione di tutto. Essere arrivato oggi al timone una community di Professionisti dopo importanti posizioni di grande responsabilità in Gruppi importanti è per me un grande risultato e con molta onestà da me decisamente desiderato.

Rifarebbe tutto quello che ha fatto fino ad oggi?

Questa è una domanda scomoda perché apre in noi quel filone di malinconia che ci porterebbe sicuramente a cancellare diverse situazioni vissute. Certo che non rifarei molti errori commessi, alcuni dei quali per fiducia di qualcuno che reputavo diverso, serio, professionale ma è anche vero che le ferite ti rendono più forte. Ci sono cose che non rifarei ma eviterei.

Cosa nel suo modo di lavorare e di porsi, ha fatto la differenza secondo lei?

Sono certo che il mio stile e l’educazione avuta sono alla base del mio modo di essere che mi ha sempre aiutato nella mia professione. Sono un perfezionista estremo e un passionale e questo lo trasmetto, almeno così mi dicono. Il mio peggior difetto? Mi affezione alle situazioni che vivo, sempre. Il mio metodo, la mia preparazione con l’aggiunta del fattore umano mi portano ad essere ben accettato dai clienti.

Quanto ha contato l’immagine, l’etichetta e il modo di porsi nella sua carriera e nei rapporti di lavoro?

L’immagine ha sempre avuto nel mio caso un’influenza forte, tanto che una volta ho ricevuto addirittura un complimento da un trasportare perché in azienda avevamo il mulettista malato ed io in giacca e cravatta mi sono messo alla guida del muletto ricevendo questo complimento: “E’ la prima volta che nella mia vita vedo un mulettista in doppio petto!” Il modo di vestire, i particolari, l’auto sempre pulita e la ricerca maniacale della perfezione sono la tua etichetta: una forma di rispetto verso i tuoi clienti. Non ho mai amato le persone trascurate perché se sei trascurato tu, come puoi prenderti cura dei tuoi clienti?

Secondo lei, con un’immagine diversa avrebbe ottenuto gli stessi risultati?

Secondo me, NO! Senza dimenticare che a nostra volta pesiamo, in modo più o meno consapevole, i nostri fornitori attraverso il loro modo di essere, di comportarsi e per il loro stile.

Consiglierebbe a suo figlio/figlia di curare l’immagine e l’etichetta nel lavoro? Se si, a che posto lo mette nella sua scala di priorità?

Curare l’immagine, sapersi comportare in modo appropriato in qualsiasi circostanza e destreggiarsi con sapienti capacità relazionali è fondamentale nel lavoro, quanto nella vita sociale. Noi non svolgiamo un lavoro al telefono, noi siamo dal cliente, lo visitiamo e ci presentiamo a lui, quindi per me, è e rimane al primo posto assoluto. Ovviamente lo consiglierei ai miei cari, cosa che peraltro già faccio.